Mi premetto di contattarla per avere delle informazioni o meglio dei chiarimenti riguardo la sincronicità.
Mi chiamo Gabriella, sono itala-rwandese e ho vissuto i primi mesi della mia vita italiana a Vaprio d’Agogna in provincia di Novara. Navigando su internet alla ricerca di informazioni su Carl Jung sono finita sul suo sito e mi è venuto spontaneo di mandarle questo messaggio, una bottiglia in mare.
Spesso dico che ho un sesto senso sviluppato in quanto frequentemente mi capita di sognare una persona del mio entourage in momenti che poi si sono riverati particolari nelle loro vite. Ho un intelligenza intuitiva abbastanza sviluppato conseguente alla mia capacità analitica spinta dalla voglia di capire con il minimo sforzo. Sono pigrissima per paura di soffrire con un background complesso pieno di svariati traumi. Ho sviluppato meccanismi di auto conservazione che mi hanno portato a un immobilismo emozionale altrettanto tortuoso. Ho compiuto da poco 43 anni ma ho una mentalità ancora adolescenziale refrattaria alle responsabilità, fluttuante con pocha presa decisionale. Sono convinta di non sfruttare al massimo le mie capacità ma peggio ancora di sprecare la vita che potrei vivere pienamente e ciò mi fa soffrire. A volte mi sembra di aver capito tutto e un minuto dopo mi perdo in un bicchiere d’acqua o d’alcol. So perfettamente che ho un margine d’azione limitato ma allo stesso tempo sento il peso del mondo intero sulle spalle. Sono stanca e frustrata e odio tutti. Non sono una persona anaffettiva ma sono diventata un’ asociale.
Dopo questo breve incipit, la mia domanda è; c’è un modo, esercizi o letture che potrebbe consigliarmi per interpretare il mio “IO” considerando che ho già fatto varie psicoterapie.
La ringrazio anticipatamente per aver letto il messaggio e l’eventuale risposta.
Cordialmente
Gabriella
Buongiorno Gabriella, non le nascondo un certo piacere che ho provato leggendo il suo messaggio. Penso a lei come una persona notevolmente dotata, sia a livello intelettuale ma soprattutto interiormente. Per quanto lei si sforzi a descriversi come una persona indolente, in lei c’è il fuoco, il dolore della nevrosi. Lo dico in senso positivo, per nevrosi intendo l’attritto, la sofferenza che si crea quando parti di noi si muovono in diresioni diverse. Certo la sua sensibilità, dolore, la mette a contatto con parti più profonde del Sè, ciò che jung chiamava Inconscio collettivo ed è grazie a questo che lei percepisce, sente, legge cose, fatti che altrri non vedono ma c’è un problema, tutto questo materiale lei lo può usare solo a livello dell’Io e lì, i suoi blocchi nevrotici glielo impediscono.
Io conosco un solo strumento per superare questi ostacoli: la psicoanalisi. Per la verità, ci sono tante altre strade che ognuno di noi può percorrere per individuarsi, quali la meditazione, l’arte, la poesia ma chiaramente non appartengono al mia pagaglio professionale.
Una precisione, le sue esperienze intuittive nulla hanno a che vedere con la Sincronicità. Ma è solo una questione terminologica, poco significativa.
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Buonasera,
Mi premetto di contattarla per avere delle informazioni o meglio dei chiarimenti riguardo la sincronicità.
Mi chiamo Gabriella, sono itala-rwandese e ho vissuto i primi mesi della mia vita italiana a Vaprio d’Agogna in provincia di Novara. Navigando su internet alla ricerca di informazioni su Carl Jung sono finita sul suo sito e mi è venuto spontaneo di mandarle questo messaggio, una bottiglia in mare.
Spesso dico che ho un sesto senso sviluppato in quanto frequentemente mi capita di sognare una persona del mio entourage in momenti che poi si sono riverati particolari nelle loro vite. Ho un intelligenza intuitiva abbastanza sviluppato conseguente alla mia capacità analitica spinta dalla voglia di capire con il minimo sforzo. Sono pigrissima per paura di soffrire con un background complesso pieno di svariati traumi. Ho sviluppato meccanismi di auto conservazione che mi hanno portato a un immobilismo emozionale altrettanto tortuoso. Ho compiuto da poco 43 anni ma ho una mentalità ancora adolescenziale refrattaria alle responsabilità, fluttuante con pocha presa decisionale. Sono convinta di non sfruttare al massimo le mie capacità ma peggio ancora di sprecare la vita che potrei vivere pienamente e ciò mi fa soffrire. A volte mi sembra di aver capito tutto e un minuto dopo mi perdo in un bicchiere d’acqua o d’alcol. So perfettamente che ho un margine d’azione limitato ma allo stesso tempo sento il peso del mondo intero sulle spalle. Sono stanca e frustrata e odio tutti. Non sono una persona anaffettiva ma sono diventata un’ asociale.
Dopo questo breve incipit, la mia domanda è; c’è un modo, esercizi o letture che potrebbe consigliarmi per interpretare il mio “IO” considerando che ho già fatto varie psicoterapie.
La ringrazio anticipatamente per aver letto il messaggio e l’eventuale risposta.
Cordialmente
Gabriella
Buongiorno Gabriella, non le nascondo un certo piacere che ho provato leggendo il suo messaggio. Penso a lei come una persona notevolmente dotata, sia a livello intelettuale ma soprattutto interiormente. Per quanto lei si sforzi a descriversi come una persona indolente, in lei c’è il fuoco, il dolore della nevrosi. Lo dico in senso positivo, per nevrosi intendo l’attritto, la sofferenza che si crea quando parti di noi si muovono in diresioni diverse. Certo la sua sensibilità, dolore, la mette a contatto con parti più profonde del Sè, ciò che jung chiamava Inconscio collettivo ed è grazie a questo che lei percepisce, sente, legge cose, fatti che altrri non vedono ma c’è un problema, tutto questo materiale lei lo può usare solo a livello dell’Io e lì, i suoi blocchi nevrotici glielo impediscono.
Io conosco un solo strumento per superare questi ostacoli: la psicoanalisi. Per la verità, ci sono tante altre strade che ognuno di noi può percorrere per individuarsi, quali la meditazione, l’arte, la poesia ma chiaramente non appartengono al mia pagaglio professionale.
Una precisione, le sue esperienze intuittive nulla hanno a che vedere con la Sincronicità. Ma è solo una questione terminologica, poco significativa.